PIETRO VA DA CORNELIO, UN PAGANO

Pietro a Cornelio racconta che:
Dio ama tutti
Dio ha mandato il suo messaggero al popolo d’Israele per annunziare la sua salvezza per mezzo di Gesucristo
Gesù ha guarito, ha predicato, ha battezzato le persone,
è riapparso dopo morto, ha incaricato testimoni, che si sappia che: a chi crede in Lui “Lui è il giudice, perdona i peccati”

CRISTO è VIVO

Gesucristo è morto e ora vive per sempre, è Dio.

La religione cristiana è l’unica che ha un Dio fatto uomo e vivo in eterno. È di suprema importanza saperlo e proclamarlo: La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo. Pietro l’ha proclamato

La Sindone è un aiuto a vedere il mistero

Le considerazioni ragionevoli aprono gli occhi a chi vuol vedere e risvegliare la tenerezza e l’umanità che lo denota. Bello conoscere il più grande influencer di tutti i tempi….

 

La Cattedra di San Pietro di Gerusalemme

La Basilica di san Pietro in Vaticano conserva la cattedra di San Pietro che si trova nell’abside, all’interno del magnifico mausoleo barocco di Bernini che richiama l’attenzione sulla cattedra appunto, esponendone una esternamente.

Viene da pensare che la cattedra autentica non visibile rappresenti lo scopo per cui si sia costruita “la cattedrale”, da cui prende il nome: chi occupa la cattedra, vi si siede e da lì proclama la parola di Dio, rappresenta “l’autorità” che gli è stata concessa per farlo; rimando all’indiscutibile valore della gerarchia: San Pietro ebbe la consegna di andare a rimettere i peccati ovvero le chiavi delle porte del Paradiso. Solo a lui furono consegnate queste chiavi e, fatto che ne segna l’importanza assoluta, direttamente da Gesù Cristo; pare sia questo il motivo per il quale la sua cattedra sia stata posta accanto al sole e nel punto estremo della basilica, oltre l’altare, che si trova direttamente sopra alla sepoltura del santo, la roccia su cui si regge la Chiesa di Dio.

La cattedra sulla quale sedette san Pietro a Gerusalemme è di legno e ricorda l’architettura di una cattedrale con pilastri, decorazioni e facciata. Se ci si sofferma a questa lettura di superficie sembra di perdere il messaggio di fondo che questa cattedra si intuisce porti, e cioè il richiamo alla Sindone, che è l’oggetto che il Signore scelse come prova materiale della sua resurrezione, per dare credibilità al capo degli apostoli. L’autorità di Pietro è basata sulla prova che Gesù Cristo è veramente Dio, la sua resurrezione dai morti; egli per primo trovò la Sindone dentro al Santo Sepolcro e potè testimoniare che la trovò con i segni descrittivi della resurrezione: 16 grossi fori che formandosi generarono 4 grossi brandelli. La cattedra dunque avrebbe la funzione di dare l’importanza dovuta all’oggetto.

 

La Sindone ha enormi fori, nel numero di 16, e 4 brandelli. Tutti i segni della Sindone sono rivelatori di qualcosa che richiama un oltre. Questi segni in particolare pare dimostrino che la Sindone fu involto, formato da 4 strati di tessuto ripiegati a pacco che bruciando ai 4 estremi del pacco ebbero le 16 bruciature. Bisogna guardare la Sindone spiegata, senza le pieghe, distesa completamente, per capire che venne piegata in quattro. Ma questo non basta. Bisogna anche guardarla dando molta attenzione anche agli altri segni, altrettanto importanti. Ci sono infatti altre piccole bruciature da interpretare correttamente. Fori piccoli disposti a elle, elle ripetuta 4 volte: sono fori determinati dai polpastrelli roventi di Gesù, ardente durante la resurrezione. Inoltre altri quattro fori sono nella metà del telo sindonico, posti trasversalmente: furono provocati quando Gesù tenne la Sindone davanti a sé piegata in due, la pizzicò tra pollice e indice, spostandola anche, dunque tenendola in due volte successive. I fori piccoli ci fanno intendere che Gesù calcò il tessuto in quei punti. Dunque fece un pacco. La cattedra richiama la nostra attenzione ai brandelli che furono generati alla resurrezione di Gesù e per questo la decorano al di sotto della seduta, nella parte frontale della cattedra. Lì ci sono 18 formelle in avorio che presentano la gloria di Dio che ha creato tutto l’universo, ogni cosa, dalla più piccola come un filo d’erba alle galassie. Nel firmamento, (nome che allude a cosa ferma, ci sono le costellazioni che stanno ferme) si sono compiute meraviglie: incanalate le acque, domati gli animali, lottato tra fratelli, soccorse le vergini, ….. e c’è anche la Sindone che ha 16 brandelli.

Le costellazioni della balena, cigno, lepre, proboscidato, pesci, scorpione, sono la Sindone, che contorta debitamente, le determina con ogni particolare di occhi, naso, musi,….una meraviglia ineguagliabile!

Le costellazioni ci dicono la santità di Dio: Dio ama le sue creature, che siano piccole come un filo d’erba, che siano le galassie, la sua vita si riversa in loro.

Vien da riflettere sul significato di porre e non imporre, abitare e non dominare. Dio abita in mezzo a noi e in cielo, nella volta celeste. Abita nei cieli ma anche nell’uomo che è a terra, desolato umiliato. E….vuole che lo sentiamo vicino!

Dio, che ama tutti, ci ha dato tutto e gratuitamente, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, e perché lo raggiungessimo, ci ha dato l’infinito, miliardi di galassie e anche il finito, il più facilmente misurabile, il suo telo funebre.