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Cristo ha fatto un involto della Sindone: Miniatura Pray

Pray

ll Codice Pray (Codice del 1192, conservato a Budapest) ha un’illustrazione di una intera pagina al foglio 27 su ciò che accadde nel Sepolcro di Gesù e su come fu ritrovata la Sindone e il resto che c’era lì.

Una benda lunghissima unta

Nella metà superiore della pagina tre uomini sistemano il cadavere: Giuseppe d’Arimatea versa abbondante olio, Nicodemo alla sua sinistra e Giovanni alla sua destra reggono una lunghissima benda (che avrebbe dovuto legare il lenzuolo attorno al cadavere se non ci fosse stata fretta di terminare la sepoltura provvisoria?)….. l’olio unge non solo il corpo di Gesù ma anche la Sindone e la lunghissima benda.

Nella metà inferiore della pagina c’è, in immagini, il racconto di ciò che avvenne nel sepolcro al momento del ritrovamento dei teli. Si vede un angelo che apparve alle mirofore e spiegò a proposito di quella lunghissima benda.  (C’è qualcosa di trasparente sopra alla Sindone: è il sudario o è la Sindone stessa unta e c’è la benda che passa attraverso i fori della Sindone)

La Sindone si vede bucata, diventata trasparente (disegnati i piedi dell’angelo che si vedono attraverso), piegata in due, rigida e fitta di segni : è raffigurata superiormente bianca e completamente ricoperta di segni, nel retro (si vede la fodera sottostante che ha croci di colore rosso scuro).  Il miniaturista voleva testimoniare che l’immagine impressa di Gesù e il resto riguardante il contenuto scritturistico stanno insieme.

L’angelo si rivolge alle mirofore Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome e indica una lunga benda rigida che fuoriesce da due grossi fori sovrapposti (a coda di rondine): indica che la benda venne fatta passare da lì quando la Sindone venne piegata. Sono fori grandi sovrapposti….attraverso i quali si vede la tunica rossa dell’angelo! La benda fu fatta passare attraverso questi fori grandi che sono 16.

L’angelo sembra dire: “Guardate la benda, in un tratto di essa è annerita da inchiostro, c’è un groviglio di scritte. Leggete le scritte che ci sono sulla Sindone, e capirete come vi rimasero impressionate, cioè dapprima nella benda unta -con specie di foto transfer- dalla tavoletta del Titulus Crucis e dal foglio che documentava il fatto avvenuto a Gesucristo. Alla luce fortissima emanata dal corpo di Gesù Risorto, divenuta un nastro che aveva raccolto tutto il contenuto scritturistico con trasporto di inchiostro reso morbido dall’olio e dall’acqua, quel contenuto si fissò come testo ieratico nella Sindone : cioè son venuti i negativi di quelle scritte (un negativo in cui il nero diventa bianco e i grigi o le mezzetinte restano più o meno invariate al passare di una luce diversa rispetto al nero. Il nero blocca la luce, la flashata, che è luce strapotente).

Si deduce che in questa miniatura si testimonia che Gesù stesso aveva lasciato la Sindone come venne ritrovata il giorno dopo il sabato: a pacco e ricoperta interamente di scritte invisibili o quasi. (Probabilmente Lui prima aveva utilizzato ogni cosa per “firmare” la Sindone….. e forse alla fine aveva fatto l’involto della Sindone introducendovi qualcosa di rigido nella zona tra i fori a L…… Nella Sindone ci sono i fori a L dove Gesù calcò la tela per sistemare….. la tavoletta del Titolo della Croce, dove c’era scritto IESUS NAZARENUS REX IUDEORUM, in latino appunto e anche in greco ed in ebraico).

I 16 fori grandi sono in corrispondenza data la piegatura della Sindone in quattro alla confezione dell’involto.

Il Codice Pray dà l’indicazione (illustrazione superiore) della zona della Sindone dove si trova la scritta Jesuxhristum… crucifixione (proveniente dal cartiglio-dichiarazione del fatto e del personaggio) e la scritta Jesusnazarenus (proveniente dal T.C.) Le due scritte insieme!!! Questo è ciò che di più aiuta a capire la Sindone, che è realtà divina! Come fu reso possibile infatti avere le due scritte vicine? Successive e sovrapposte? C’è un’unica spiegazione: la lunga benda con cerotto a croce terminale dapprima si unse all’unzione del corpo di Gesù. Da Gesù Risorto fu presa e tirata, passò sopra al cartiglio e al T.C. e vi rimasero le scritte sovrapposte; solo dopo di allora si impressero le due scritte lungo tutta la Sindone. Alla luce, come un flash, questi caratteri si fissarono sulla Sindone, lungo tutta la Sindone (come si vede nella Sindone) e proprio lì (come viene indicato sulla miniatura), anche trasversalmente, vicino alla metà della Sindone, e anche vicino ai fori (disposti a L) provocati dai polpastrelli di Gesù che aveva il corpo caldissimo e bruciò il telo (disegnati nella miniatura). Gesù introdusse la lunga benda nei buchi grandi e confezionò un pacco, che poi, issato su un’asta divenne il simbolo bizantino della resurrezione, come si vede in altri numerosi reperti, come la copertina armena e l’affresco della chiesa serba. Il suo viso rimase impresso al di sopra del pacco, come documenta la pagina del Codice Rossiano f. 12 v gr 251.